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24 Gen

La formazione sostenibile: io riempio un bicchier d’acqua

Formazione sostenibile: bicchiere d'acquaSiamo al terzo articolo del nuovo ciclo, il cui scopo è quello di evidenziare in che modo i principi della Teoria dei Sistemi possano costituire una guida per una Formazione che voglia essere sostenibile.

Nel primo articolo “La Sistemica per la Sostenibilità” abbiamo parlato di ecologia e di complessità: occorre che la formazione stessa sia sostenibile, quindi funzionale, di qualità, equilibrata, evolutiva e collaborativa.

Nel secondo “La formazione sostenibile: primi riferimenti” abbiamo introdotto alcune considerazioni che possano costituire un confronto e un parametro per definire la Formazione sostenibile.

Formazione come un bicchiere d’acqua

Io riempio un bicchiere d’acqua” sembra una descrizione lineare e così ce la offre la nostra struttura linguistica, presentandoci un soggetto, un oggetto e un’azione che passa dal primo al secondo.

In realtà quando riempiamo un bicchiere di acqua operiamo un sistema circolare di regolazione dell’acqua: la relazione tra noi, l’acqua, il bicchiere e il rubinetto sono un processo di retroazione dove l’influenza è sempre circolare e mai unidirezionale.

Da dove inizia questo circolo?

Teoricamente da dove vogliamo, ma un buon punto è partire da dove l’azione viene intrapresa dal decisore (noi che vogliamo bere).

Possiamo descrivere questa “storia” del riempimento del bicchiere come “io controllo il flusso dell’acqua tramite il rubinetto”, ma anche “il livello dell’acqua nel bicchiere controlla la mia mano sul rubinetto”.

In realtà la mia intenzione di bere attiva un sistema.

Io Azienda chiedo un intervento formativo a un Ente”, “io Ente propongo un intervento formativo a un Committente/Destinatario”: comunque sia, ho attivato un sistema e quindi gioco all’interno delle sue regole, che prevedono una circolarità e non una preminenza di una parte sull’altra.

Interdipendenza e coerenza

In ambito relazionale i sistemi sono costituiti da parti che si trovano in interazione tra loro, non secondo un rapporto causa-effetto, bensì secondo una logica di tipo circolare: la sistemica prevede infatti, per uno stesso effetto, tante cause in rapporto “dialettico” che generano così uno schema nel quale la causa e l’effetto non hanno più una consequenzialità univoca, ma nel quale l’effetto si ripercuote sulla causa e da effetto diventa a sua volta anche causa.

Ogni gruppo sociale, famiglia, azienda, organizzazione sociale è un sistema.

Un Ente di formazione è un sistema come lo è l’azienda o il gruppo di persone per le quali costruisce e realizza un progetto formativo. Anzi, a questo punto, Ente, Azienda e Gruppo non sono più tre, ma diventano un unico sistema più ampio…

Ogni sistema sviluppa delle strategie atte a regolare i rapporti tra interno ed esterno, tra opportunità e risorse necessarie alla sopravvivenza del sistema stesso. La sistemica si preoccupa quindi di studiare le strategie in rapporto al loro particolare grado di funzionalità rispetto agli obiettivi condivisi dallo stesso sistema; così l’efficacia di un’organizzazione non dipende tanto dalla sua struttura e dai suoi componenti, quanto dal livello di coerenza del sistema.

L’organizzazione è efficace nella misura in cui i diversi elementi del sistema sono tra loro interdipendenti e coerenti: il sistema diventa inefficace quando le variabili diventano incoerenti e dipendenti in forma up-down.

Se il progetto formativo è più funzionale all’Ente o all’Azienda e non altrettanto alle persone che ne usufruiranno, manca la coerenza.

Se un Operatore della formazione conosce perfettamente il funzionamento di un bando, ma ignora molti aspetti dell’Azienda alla quale è destinato, manca la coerenza. Non dite frettolosamente “questo da noi non accade mai!” perché potremmo stordirvi con la quantità di esempi concreti vissuti direttamente con coloro ai quali “non accade mai” grazie alla loro elevata mission, perfetta a parole ma non calata nei fatti.

L’intenzione alla base della qualità

Ciò che, alla fine, fa la differenza in termini di qualità è l’intenzione: chiedo un’azione formativa perché la formazione è obbligatoria e cerco di risolverla il prima possibile, propongo un’azione formativa perché concretizzare questo bando aiuta il fatturato…

Così sto contribuendo a creare una realtà di collaboratori rigidi, poco attenti al cambiamento, poco inclini a prendere in carico i contenuti e le persone implicati nella loro attività quotidiana…

Così sto contribuendo a creare delle attività formative autoreferenziali e la conseguente percezione della loro inutilità, che crea un circolo vizioso, il quale trasforma la “percezione” di inutilità -tramite una profezia che si auto avvera- in un “dato concreto effettivo”…

Così sto contribuendo a creare una Formazione che non forma e che non è sostenibile.

Non mi rendo conto -adesso- delle conseguenze della mia scelta, perché nei sistemi complessi, come quelli della formazione, dell’istruzione e del mondo produttivo, le conseguenze tendono a manifestarsi in tempi lunghi e luoghi differenti, così quando si verificheranno non le collegherò più alla loro causa…

La storia può essere invece che io, Ente e i miei collaboratori, tutti noi conosciamo l’Azienda alla quale proponiamo la formazione, ne studiamo il sistema di relazioni, le modalità di scelta, le effettive necessità e a quale livello si collocano (siamo di fronte a un problema di comportamenti? di abilità e conoscenze? di valori e convinzioni? di relazioni?) e ci offriamo indirettamente come esempio di collaborazione, di buon funzionamento, di apertura ad apprendere; usciamo dalle nostre scrivanie e dai nostri pc, con l’intenzione di incontrare persone vere in luoghi veri, con vera necessità di crescere e problemi veri, non quelli che -più o meno- posso far rientrare nelle creative ma spesso poco corrette definizioni pre-stipate nei moduli che devo compilare.

E, in merito a questo, attivo un circuito di feedback con chi i bandi materialmente li scrive.

Lavorare sull’intenzione è fattibile, arricchisce contemporaneamente il professionista e la persona e si chiama Formazione Formatori!

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