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17 Ott

Il reddito di cittadinanza ed il palazzo del lavoro

Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza: ci siamo

Prende forma il reddito di cittadinanza ed è un reddito di cittadinanza attivo, che tenta la via dell’inclusione sociale attraverso l’inclusione lavorativa ed una conciliazione tra politiche per il lavoro e la coesione, con condizionali e mix di sostegno e riqualificazione.
Chi percepisce il sussidio deve partecipare ad un programma di reinserimento nel mercato del lavoro. Deve, quindi, formarsi e riqualificarsi, fare lavori socialmente utili e non può rifiutare più di tre offerte di lavoro.

La centralità della formazione

Si ritorna, finalmente, a parlare di formazione come politica attiva del lavoro. Del resto, in un’economia basata sul capitale umano la formazione è centrale, sia per gli occupati sia per chi un lavoro non ce l’ha. E soprattutto si ammette senza troppi giri di parole che buona parte del progetto dipenderà da una riforma radicale e sostanziale dei Centri per l’impiego. Una riforma che, nel quadro del reddito di cittadinanza, deve essere l’infrastruttura portante per garantire livelli di prestazione standardizzati su tutto il territorio nazionale. Questo a prescindere dal ruolo dei privati e dal rapporto tra enti locali ed amministrazione centrale. Lo ha spiegato bene Pasquale Tridico ieri pomeriggio in occasione di un seminario sul rapporto tra Reddito di cittadinanza e CPI all’Università Roma Tre, presentando il suo disegno di riforma dei Centri per l’impiego che per il professore vanno pensato come veri e propri “palazzi del lavoro”.

Che cosa abbiamo bisogno

Dopo quattro riforme in vent’anni ora servono politiche di sistema, fatta di misure integrate che mettano assieme sviluppo crescita e coesione ed il cui impatto sociale ed economico sia, possibilmente, misurabile.
Serve una macchina amministrativa efficiente, quindi servono risorse ed investimenti. Per avere un termine di paragone basta guardare cosa accade negli altri Paesi UE, magari passando per Milano per vedere come opera AfolMet. Perché proprio AfolMet? Perché è un Centro per l’impiego dove le cose funzionano e che dimostra che è possibile garantire servizi di qualità mettendo assieme politiche attive per il lavoro e politiche di lotta alla povertà e coesione sociale.

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