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I giovani italiani e le disuguaglianze – Indagine Demopolis per Oxfam

Che “l’ascensore sociale” in Italia sia rotto da anni è cosa nota, così come è noto che il nostro non sia un Paese per giovani. Il tema, però, è che oggi i giovani under 35 sono sempre più consapevoli di questa situazione, in particolare della scarsa mobilità generazionale di redditi e occupazione nel nostro Paese. E molti di loro pensano che nella scuola risiedano buona parte dei problemi.

In Italia i giovani che non studiano e non lavorano sono circa 3 milioni, cui si aggiungono i milioni di giovani che un lavoro ce l’hanno, ma con retribuzioni ridotte o disciplinato da formule contrattuali lontane dal lavoro standard.
Secondo il report “I giovani italiani e le disuguaglianze”, che raccoglie i dati di un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per Oxfam Italia, 8 giovani su 10 oggi pensano che avranno un tenore di vita e una posizione sociale peggiore rispetto a quello della precedente generazione, mentre solo il 9% del campione ipotizza condizioni migliori.

In Italia i nostri giovani hanno atteggiamenti rinunciatari rispetto al futuro. Secondo Elisa Bacciotti, direttrice del dipartimento Campagne di Oxfam Italia, “siamo di fronte ad un’intera generazione costretta a vivere al presente, su posizioni di difesa o di adattamento.”

Come si evince dai dati presentati al convegno Neeting, la “generazione NEET” in Italia è tra le più ampie nell’Unione Europea e vive in un contesto caratterizzato da dinamiche ostili dell’attuale mercato occupazionale e da un marcato disorientamento dei giovani
4 giovani su 10 ritengono di non possedere oggi le informazioni sul mercato del lavoro necessarie per le scelte professionali o lavorative da assumere. Inoltre, Il 61% dei giovani intervistati da Demopolis dichiara di non aver avuto, durante i momenti fondamentali del proprio percorso formativo, un orientamento chiaro e informazioni sufficienti per compiere una scelta consapevole tra studio e lavoro o per scegliere il percorso formativo migliore.

A proposito di istruzione pubblica, per il 58% dei giovani la scuola garantisce solo in parte e con livelli di qualità differenti l’uguaglianza di opportunità. Per 3 intervistati su 10 non vi riesce affatto.

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