Proviamo a parlare di turismo 4.0, e di come siano centrali le competenze in un mondo che da sempre potrebbe costituire una leva strategica per lo sviluppo del sistema Paese.
Lo facciamo da Bologna, dalla Fondazione FICO in occasione del primo Forum Internazionale del Paesaggio Rurale e del Marketing Territoriale presentando Abbracciando le Piccole Italie, un progetto sperimentale che abbiamo visto nascere a Saint-Rhémy-en-Bosses nell’alta Valle del Gran San Bernardo, dove un gruppo di imprenditori ha scommesso sull’identità e sulla rete per promuovere il loro territorio e per creare opportunità per un sviluppo sostenibile della comunità.
Clicca sul link per scaricare in anteprima la presentazione di Abbracciando le Piccole Italie
Per far ciò si è puntato sulle competenze, su percorsi di networking, team building e formazione di sistema, a partire da un’identità fatta di lana a filiera cortissima, di percorsi per camminatori lenti, di cuoio e di ceramica, di accoglienza e ristorazione, di guida turistica e maestri di sci alpinismo.
Si parte dall’identità di un luogo che dai tempi dei pellegrini in cammino sulla via Francigena verso Roma è la porta dell’Italia che guarda all’Europa e che oggi costituisce il collante di un percorso di ricostruzione dell’appartenenza e del senso del luogo, i processi di trasferimento delle competenza diventano la leva di sviluppo del capitale umano che nell’economia della conoscenza si rivela essere il vero motore per la competitività.
Il territorio oggi va pensato come un contenitore di cose e persone che racconta un legame particolare con il lavoro delle persone e coincide con una rete di relazione che nella prossimità redistribuisce risorse e opportunità, agisce da incubatore di nuove idee e acceleratore di nuovi progetti.
La promozione del territorio implica una importante architettura di condivisione dell’identità, di marketing e di comunicazione. In questa ottica la formazione va pensata come aggregatore e le competenze come un fattore abilitante.
La formazione consente azioni di team building tra operatori e cittadini, permette di creare reti e relazioni di prossimità utili anche al di là del tema dell’accoglienza turistica o dei processi di marketing.
La formazione come empowerment, invece, attraverso il trasferimento di competenze concorre a costruire reti locali, fatte da soggetti profit e non profit, enti pubblici e privati.
I processi formativi sono azioni trasversali le cui ricadute riguardano non solo i soggetti che ne beneficiano direttamente, ma l’intero ecosistema degli operatori e degli abitanti di un territorio nel medio periodo.
Il turismo 4.0 pensa locale ma agisce globale.
Se la promozione del territorio è un processo complesso, nel quale le competenze degli operatori coinvolti occupano un posto determinante, allora la formazione è lo strumento determinante per cercare un prodotto turistico di qualità nell’era del digitale.
P.S. L’entertainment, dicono i bene informati, è l’unico settore in cui le macchine coopereranno con eleganza con le persone, senza sostituirle…
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