Federformazione a tutela del settore della formazione continua
Tuteliamo e valorizziamo il settore della formazione!
Federformazione, insieme a Federlingue, AIBSE, AISLI, ASILS, EDUITALIA, FIDEF, ITALIAN OF ITALY ha inoltrato istanza al Presidente del Consiglio dei Ministri Draghi, al Ministro dell’Economia e Finanze Daniele Drago, al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, richiedendo di includere nel prossimo Decreto Ristori anche gli operatori del settore della formazione continua, professionale e linguistica colpiti gravemente dalla crisi economica di questi mesi.
Il blocco delle attività in presenza ha comportato perdite di fatturato fino al 70%. Alle perdite si sommano i costi sostenuti per la realizzazione di piattaforme digitali e per l’adeguamento delle strutture alle direttive del Ministero della Salute sulla prevenzione nei luoghi di lavoro.
Le Federazioni e le Associazioni che hanno sottoscritto l’appello hanno richiamato l’attenzione del Governo e delle forze politiche affinché considerino la formazione linguistica e professionale un sostegno essenziale sia in questa fase di emergenza pandemica sia in un più ampio progetto di riattivazione e riposizionamento dei processi di sviluppo che tenga conto del ruolo strategico del potenziamento delle competenze.
Di seguito l’istanza siglata da Federformazione:
Egregio Presidente Mario Draghi,
egregio Ministro Daniele Franco,
egregi Ministri,
in questi giorni così difficili, scanditi dalla consapevolezza di dover fronteggiare l’emergenza Covid-19, rivolgiamo questo appello affinché non rimanga fuori dall’agenda di Governo il sostegno alle imprese che operano nel settore della formazione continua e dell’istruzione non formale ovvero il settore delle scuole private ed enti di formazione non afferenti alla sfera dell’ordinamento statale (scuola dell’obbligo e università, pubbliche o private). Trattasi di corsi non “ordinamentali” (e pertanto non ricadenti nelle competenze del MIUR) erogati nell’ambito del sistema articolato e coerente di lifelong learning, destinati a garantire opportunità di apprendimento permanente a tutti i cittadini, di qualsiasi fascia d’età, formazione culturale e condizione occupazionale (Raccomandazione del Consiglio Europeo del 22/05/2018 – 2018/C 189/01), organizzati da:
- scuole di lingue straniere
- scuole di italiano per stranieri
- enti di formazione continua
Le seguenti Associazioni e Federazioni di categoria:
- AIBSE – Associazione Internazionale British Schools of English
- AISLI – Associazione Italiana Scuole di Lingue
- ASILS – Associazione Scuole di Italiano come Lingua Seconda
- EDUITALIA – Associazione di Scuole ed Università per studenti stranieri
- FEDERFORMAZIONE – Federazione Italiana degli Enti di Formazione e Orientamento
- FEDERLINGUE – Associazione Italiana Servizi Linguistici di CONFCOMMERCIO
- FIDEF – Federazione Italiana degli Enti e Scuole di Istruzione e Formazione
- ITALIAN IN ITALY – Associazione Scuole per la diffusione della cultura e della lingua italiana nel mondo,
rivolgono un accorato appello affinché si trovi la giusta risposta alle nostre istanze e preoccupazioni in quanto l’intero comparto è in grande sofferenza.
I vari Decreti Ristori non hanno sinora preso minimamente in considerazione le imprese che organizzano corsi di lingue straniere e italiano per stranieri e gli enti per la formazione continua.
A partire dallo scorso febbraio, la chiusura delle scuole ha interessato anche l’attività del nostro settore, determinando, sino a tutt’oggi, la sospensione forzata della formazione in presenza.
Il blocco delle attività in presenza ha comportato una drastica riduzione di iscrizioni con perdite di fatturato fino al 90%. Alle perdite si sommano i costi sostenuti per la realizzazione di piattaforme digitali e per l’adeguamento delle nostre strutture alle direttive del Ministero della Salute sulla prevenzione nei luoghi di lavoro.
Il divieto dell’attività corsistica in presenza ha incrementato il ricorso alla Didattica a Distanza (DAD), laddove possibile. È però indubbio che la DAD non sia sostituiva della didattica in presenza né in termini di efficacia né di ritorno economico, generando una conseguente rilevantissima riduzione della marginalità e la difficoltà a coprire i costi di gestione con conseguenti insanabili perdite.
A tutto ciò, nel caso delle scuole di italiano per stranieri in particolare, si sommano anche gli effetti della difficoltà/impossibilità di accesso in Italia per gli studenti stranieri provenienti da USA, Giappone, Australia, Brasile, Argentina, ecc., e dai principali paesi dell’Unione Europea, in ossequio alle normative sull’ingresso nel nostro Paese come risultato della situazione pandemica sia in Italia che in quei Paesi e delle conseguenti restrizioni alla mobilità internazionale (vedi difficoltà generale nel turismo internazionale).
Il Ministero dell’Economia in questi giorni è al lavoro sul nuovo Decreto Ristori per fronteggiare la nuova ondata di sofferenza delle imprese e del sistema produttivo nazionale e auspichiamo che le istanze espresse dalla presente trovino un adeguato riscontro.
Riteniamo urgente e indispensabile che il Governo preveda un contributo a fondo perduto, rapportato alla perdita di fatturato e corrispettivi del periodo 23 febbraio -31 dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Solo un ristoro parametrato a quest’arco temporale può dare il senso delle effettive perdite sostenute, anche in considerazione del fatto che i codici Ateco di riferimento del settore (85.59.20, 85.59.30, 85.59.32 e 85.59.90) non sono mai stati inclusi nei precedenti Decreti Ristori.
Migliaia di lavoratori (docenti e non) rischiano il loro posto di lavoro e centinaia di migliaia di utenti saranno presto orfani della possibilità di ricevere formazione linguistica e professionale di qualità, andando a minare il futuro della competitività del paese, delle esportazioni, della mobilità e contemporaneamente privando gli amanti stranieri della lingua e cultura italiana che arrivano nel nostro Paese per soggiorni-linguistici e soggiorni-studio producendo un indotto rilevantissimo sia in termini economici sia in termini di promozione della cultura italiana nella Sua accezione più ampia che va dai Beni Culturali al Made in Italy, passando per il settore eno-gastronomico. Le scuole di italiano per stranieri sono infatti vere e proprie ambasciatrici italiane nel mondo contribuendo a fare dell’italiano la quarta lingua più studiata al mondo.
Le Associazioni e le Federazioni che sottoscrivono questo appello richiamano l’attenzione del Governo e delle forze politiche affinché considerino la formazione linguistica e professionale, il settore dell’insegnamento dell’italiano come lingua straniera e i soggiorni-studio in Italia un’opportunità, sia in questa fase di emergenza pandemica sia in un più ampio progetto di riattivazione e riposizionamento dei processi di sviluppo che tenga conto del ruolo strategico del potenziamento delle competenze. Un tassello imprescindibile sul quale fare affidamento per vincere la scommessa di un futuro sempre più competitivo e sempre più prossimo.
Ed è per tutto questo che invochiamo la Vostra attenzione affinché le attività delle nostre imprese e dei nostri enti di formazione (che, ripetiamo, non offrono corsi dell’ordinamento statale la cui competenza è del MIUR) vengano incluse fra i soggetti beneficiari delle misure per il sostegno alle attività in gravissima crisi e a rischio fallimento e chiusura.