Edizione da record per il festival dello sviluppo
Il secondo festival dello sviluppo sostenibile ha fatto numeri da record, almeno in Italia: 15 giorni di festival, 700 appuntamenti organizzati in tutte le regioni del Paese, più di 200 organizzazioni aderenti coinvolte nell’organizzazione degli eventi: numeri che fanno di ASVIS la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia.
La straordinaria partecipazione, inoltre, rivela che nel nostro Paese il tema della sostenibilità, declinato nei 17 SDGs, gli obiettivi, dell’Agenda2030, è particolarmente sentito, nonostante la complessità degli argomenti affrontati, oggi attuali più che mai, in Europa e nel nostro paese.
I temi del festival
Il festival dello sviluppo ha messo al centro dell’agenda mediatica, per la prima volta su scala nazionale, il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Ha avviato un confronto sul tema dell’accessibilità ai servizi primari, da quello alla cura a quello all’istruzione. Ha coinvolto opinion leader di livello nazionale sul tema dell’economia e del lavoro. Ma, soprattutto, ha mostrato un modo sostanzialmente nuovo di pensare e raccontare la sostenibilità, a partire dal coinvolgimento delle imprese e dalla reale fattività di azioni volte a ridurre le disuguaglianze crescenti che bloccano la nostra economia.
Al di là dell’importanza della visione la vera novità del festival forse consiste proprio nel metodo, ben rappresentato dalla Carta di Milano, che anticipa e da sostanza, come ultimamente spesso capita, a idee e progettualità di contaminazione e innovazione sociale proprio partendo dal coinvolgimento di tutte le forze in campo.
Il ruolo dell’Impresa nel favorire una crescita sostenibile è centrale, così come è centrale il tentativo di aggiornare e modificare la struttura dei modelli di business e di sviluppo adottati dalle aziende in Italia ed in Europa. Il tentativo che dà origine alla carta di Milano sta nelle parole di Enrico Giovannini, animatore e portavoce di ASviS:
“Siamo molto soddisfatti di questo lavoro che si sta svolgendo grazie all’ASviS, il quale denota la consapevolezza che l’urgente cambio di paradigma nel modello di sviluppo per un’Italia più sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale debba partire necessariamente dal mondo imprenditoriale. Per la prima volta, le organizzazioni delle imprese si sono confrontate per dare concretezza agli impegni presi, a partire dalle attività di formazione e comunicazione sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi”.
Concretamente l’impegno delle organizzazioni si è tradotto nel rinnovo della sottoscrizione di un documento pensato un anno fa in occasione del primo festival dello sviluppo sostenibile e presentato il 4 giugno del 2018 in Assolombarda, sotto la regia di Fondazione Sodalitas, Il “Patto di Milano” è, si cita testualmente, “stato sottoscritto dalle 10 principali associazioni imprenditoriali italiane aderenti all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che si impegnano a promuovere, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, l’innovazione dei modelli di business, la partnership con tutti i portatori d’interesse e l’utilizzo della finanza etica e responsabile al fine di contribuire a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.”
Soggetti promotori
Le firme in calce al documento sono di Alleanza delle Cooperative Italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, CIA-Agricoltori Italiani, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confcommercio, Confindustria, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FEBAF), Unioncamere, Utilitalia: le 10 associazioni che lavorano insieme da vari mesi sotto la guida congiunta di Impronta Etica, Fondazione Sodalitas e CSR Manager network, all’interno di un percorso di scambio e confronto sui temi della sostenibilità nel mondo delle imprese organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS).