Formazione gratuita, ma non per tutti: il caso dei freelance
Niente welfare per i freelance italiani
In Italia i freelance non iscritti ad albi professionali sono quasi due milioni, un esercito di lavoratori spesso esclusi dal sistema di welfare dello stato italiano. Con la legge 81/2017, il Jobs Act dei lavoratori autonomi, si sono fatti passi importanti verso l’estensione delle tutele ai lavoratori autonomi, a partire dal riconoscimento dell’assegno di maternità e dell’indennizzo per la malattia. La legge va completata con la scrittura dei decreti collegati, ma rappresenta un primo passo importante per l’universalizzazione dei diritti e delle tutele a tutti i lavoratori, a prescindere dal contratto di cui godono e dalla condizione fiscale o previdenziale cui sono soggetti.
Tra le questioni ancora aperte oggi sul tavolo c’è quella della formazione finanziata con il Fondo Sociale Europeo, materia che compete alle Regioni le quali spesso escludono dai soggetti beneficiari i lavoratori autonomi in possesso di partita IVA ma non iscritti ad albi professionali o non iscritti in camera di commercio.
L’impegno di Federformazione
Federformazione, in collaborazione con CENSIP ha istituito un gruppo di lavoro, i cui componenti provengono dal mondo delle professioni e della consulenza, per effettuare un monitoraggio sui bandi relativi alla formazione finanziata con il Fondo Sociale Europeo ed individuare i criteri con cui vengono individuati i soggetti che ne possono beneficiare.